Comunicato
delle associazioni
ambientaliste e dei comitati
sull’avvenuta
approvazione del Pii di piazzale Virgilio a MONZA
Giovedì 19 dicembre scorso, la maggioranza che governa Monza, ha
approvato in Consiglio comunale il Piano attuativo di piazzale Virgilio. Le osservazione
delle associazioni ambientaliste e di alcuni comitati di cittadini sono state
respinte nonostante chiedessero aspetti migliorativi di quel Piano: reali
cessioni a verde di aree e non monetizzazioni, una minore quantità di residenziale,
la correzione di alcuni vistosi errori e mancati aggiornamenti nella
documentazioni, fatti rilevare anche dalla Provincia relativamente alla viabilità.
“Riqualificazione” delle aree
dismesse: ora, con quest’ultimo Pii, abbiamo un esempio concreto di cosa questo
potrebbe significare a Monza. Edilizia residenziale tout court che andrà a
ingrossare le quantità già abnormi di vani inutilizzati. Ci chiediamo: quanti
alloggi a canone sociale in questo intervento? Quanti convenzionati? Quale
impegno per insediare piccole o medie attività produttive, o di servizio, o di
terziario avanzato, magari green?
Saturare le aree dismesse, che
sono la chiave per il rilancio della nostra città, con interventi di edilizia
residenziale vuol dire giocarsi il futuro di Monza. Con l’effetto collaterale
che quando queste aree saranno saturate, nel giro di qualche anno, si aprirà
nuovamente la strada alla compromissione delle aree libere (i vincoli dei PLIS e
del PTCP reggono fino a un certo punto).
Il Documento di inquadramento dei
Pii era stato approvato nella primavera scorsa in tutta fretta rimandando
l’approfondimento ai singoli casi. Come dimostra l’iter di approvazione del
primo dei 21 interventi previsti, nessun serio confronto è stato avviato su quest’area
d’importanza strategica per la città.
In questo modo anche sulle aree
dismesse si possono agevolare speculazioni immobiliari che poco hanno a che
fare con una corretta pianificazione, che può avvenire solo attraverso lo
strumento urbanistico generale (il PGT), il cui rifacimento, pur avviato nel
settembre dello scorso anno, non si sa bene a che punto sia. Si preferisce
invece andare “caso per caso” con una serie di Piani attuativi, senza una
visione d’insieme che stabilisca quali siano le previsioni complessive per
Monza (residenziali, produttive, terziarie e servizi) e quale sia l’idea di
città e del suo funzionamento (es. per la mobilità).
Si preferisce ancora far fare
nuova residenza di cui Monza certo non sente il bisogno, in una situazione di
stagnazione del mercato immobiliare e in presenza di migliaia di alloggi e
stanza vuote. Con il risultato per l’A.C. di fare cassa, senza la capacità di
orientare le scelte del privato verso interventi che siano utili alla città,
per il suo rilancio e la sua tutela ambientale e territoriale.
Noi chiediamo che venga portato
al più presto in discussione nella città il nuovo PGT, con un percorso di reale
partecipazione e venga frenata questa ondata di Piani attuativi che,
complessivamente, peggiorano una situazione cittadina, spesso già sull’orlo del
collasso. La associazioni e i comitati si attiveranno per far conoscere alla città
ciò che sta accadendo e che cosa potrebbe accadere nel futuro.
IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI
AMBIENTALISTE
E DEI COMITATI DI CITTADINI DI MONZA
Gli articoli della stampa locale sulla vicenda
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